come nasce l'idea:
quando nel 2002 nasce Chiara, la mia prima figlia, abbiamo sentito la necessità di produrci in casa qualcosa che per lei fosse importante ed ho iniziato così a mungere due capre per il nostro latte quotidiano. Sarà forse stato per un istinto atavico genitoriale, però la mia professione di veterinario mi portava ogni giorno a visitare realtà produttive sempre più distanti dalle mie convinzioni. Allora non ce ne rendevamo bene conto ma stavano crescendo in noi quei concetti, ora un pò più chiari, di consapevolezza ed indipendenza alimentare.
Credo di essere stato molto fortunato nel condividere buona parte del mio lavoro con i contadini delle mie belle campagne, loro mi hanno accolto, io giovane veterinario desideroso ed inesperto, con la severa diffidenza che appartiene al loro mondo: questa diffidenza ha lascito il posto ad una benevola accettazione, e pian piano si sono spalancate le porte permettendomi così di parlare tantissimo con loro e di farmi raccontare storie, storie infinite. Da anni, oramai, il processo di dissolvimento di questa civiltà, nell'indifferenza generale più assoluta, sta lasciando il posto inesorabilmente ad un sistema produttivo che non ci appartiene.
Basta! Non perdiamo tempo in lamentele e funerei pianti, adoperiamoci invece a fare qualcosa, a proporre qualcosa, a reinventarci un possibile scenario futuro dove al centro di ogni attività di produzione agricola ci sia l'uomo, il suo territorio, le sue storie!
E ora, in questo momento di solitudine immensa che purtroppo ci appartiene, più che mai, abbiamo bisogno assoluto di convivialità, quel mutuo soccorso che tanto ha contraddistinto la nostra vita rurale: è un invito alla campagna!